Per Siracusa-Adrano c’è qualche speranza

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  1. fabry125@
     
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    Un vertice di un’ora e mezza in Prefettura,
    ma nulla di fatto. Siracusa-Adrano si
    giocherà a porte chiuse al De Simone a
    meno di clamorosi e straordinari provvedimenti
    da parte del Casms (Comitato di
    analisi per la sicurezza delle manifestazioni
    sportive) sollecitato dal prefetto
    Maria Fiorella Scandura.
    La società azzurra, però, tace. Bocche
    cucite ieri al termine della riunione, sia
    del presidente Luigi Salvoldi che dell’ad
    Paolo Giuliano. Il quale si è limitato solo
    a dire: «Parlerà il sindaco anche per noi».
    E infatti, poco dopo, il sindaco Roberto
    Visentin si materializza: «Speriamo che
    il Casms riveda la decisione assunta e che
    domenica 5 ottobre il Siracusa possa giocare
    davanti ai suoi sostenitori la gara
    con l’Adrano. Il Siracusa Calcio, gli sportivi,
    i gruppi di tifosi organizzati, la città
    tutta hanno preso le distanze da quell’episodio:
    ecco perché sarebbe oltremodo
    ingiusto che si impedisse a migliaia di
    appassionati di potere assistere ad un’altra
    partita del Siracusa». Anche sulla base
    di queste dichiarazioni, nelle prossime
    ore il prefetto Scandura si rivolgerà ufficialmente
    al Casms perché riveda le decisioni
    assunte dopo gli incidenti di Modica.
    E parallelamente il sindaco Visentin
    si muoverà per cercare di scongiurare la
    chiusura al pubblico dello stadio De Simone
    in occasione della prossima partita
    interna con l’Adrano. Però il primo
    cittadino aretuseo ha voluto precisare:
    «La situazione non è ancora definita al
    cento per cento, per cui invito i tifosi a restare
    calmi, dimostrare la maturità che
    hanno sempre messo in evidenza in questi
    anni ed avere pazienza in quanto i loro
    diritti verranno garantiti».
    Dalla riunione di ieri, a cui ha preso
    parte anche il questore Antonio Cufalo, è
    stata solo constatata l’impossibilità di
    andare contro un provvedimento preso
    da una commissione nazionale sulla base
    dei fatti di Modica. Ma è chiaro che -
    come sostenuto da un gruppo di tifosi
    trepidanti e impazienti davanti la Prefettura
    - a pagare non potranno essere tutti
    i sostenitori azzurri, specie gli abbonati
    che hanno già subito il danno di non
    aver assistito alla gara col Savoia. Per cui
    nei prossimi giorni è probabile che si
    torni alla carica verso le istituzioni magari
    chiedendo loro di intraprendere la
    strada del Tar del Lazio, con un provvedimento
    d’urgenza che possa riaprire il De
    Simone. In attesa che la riunione della
    prossima settimana dell’Osservatorio
    sulle manifestazioni sportive porti buone
    nuove. Anche se le facce di Salvoldi e
    Giuliano ieri lasciavano presagire tutto il
    contrario.
     
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0 replies since 27/9/2008, 22:15   336 views
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