news:Niki Lauda compie 60 anni

Auguri al fuoriclasse sincero

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  1. dodo clown
     
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    MILANO, 20 febbraio 2009 - Per festeggiare il suo 60° compleanno (domenica 22) ha sparato ad alzo zero sui giovani ex colleghi protagonisti della F.1 di oggi: "Ai miei tempi la morte era un’opzione dietro l’angolo - ha detto all'Austrian Times - questi ragazzini di oggi non ne hanno idea. Pilotano kart fino ai 18 anni e poi passano in F.1. Non sanno nemmeno cosa significhi accelerare o manovrare il volante. Non hanno modo di sviluppare la loro personalità". Che Niki Lauda abbia ragione o torto non è così importante. Lo è il dato di fondo: alla F.1 del 2000 manca tantissimo uno come lui.
    DISARMANTE - I tre titoli mondiali, una velocità innata fuori dal comune, l'indiscutibile accostamento a Fangio, Moss, Clark, Stewart, Prost, Senna, Schumacher. Ripercorrere la carriera di Niki vuol dire ricordare uno dei più forti in assoluto. Ma oggi nell'era dei comunicati stampa filtrati e dei piloti cresciuti a pane, kart e simulatori (più la Playstation a casa per esercitarsi), di lui manca nel paddock quello che chi l'ha conosciuto bene ama da sempre: la disarmante sincerità. Il fare notizia non appena si apre bocca, una personalità eccezionale, anche a costo di inevitabili polemiche e rapporti personali guastati.
    L'INCIDENTE -Di Lauda si ricorda sempre il terribile incidente del 1° agosto 1976, durante il GP di Germania sulla pista del Nurburgring, quella vecchia, la micidiale 22 km con 172 curve. Fu estratto vivo dalla sua Ferrari ridotta in fiamme dopo l'impatto al secondo giro contro un dosso all'uscita della Bergwerk e centrata in pieno dalla Surtees di Brett Lunger. Aveva esordito nel 1971 e nel 1974 era approdato alla Ferrari, nel 1975 si era appena laureato campione del mondo col Cavallino. "L'ultimo lampo di memoria è la mia Ferrari che esce dai box per allinearsi in griglia. Poi solo il buio. Ricordo solo di essermi risvegliato in ospedale".
    I TRIONFI - L'incidente passò alla storia perché Lauda fu davvero salvato dai suoi colleghi. Tra i piloti che cercarono di estrarlo dalla rossa in fiamme, ci fu anche l'italiano Arturo Merzario. Un'operazione poi portata a termine da Guy Edwards, che dopo un primo tentativo andato a vuoto di Merzario e Harald Ertl, salvò la vita al pilota austriaco. "L'uomo senza il quale io non sarei qui" ha detto una volta Lauda di Merzario. Il corpo ustionato, il pericolo di vita per i fumi della benzina respirati, la ripresa. E le nuove eccezionali vittorie, i titoli del 1977 e del 1984. Perché la testa di Lauda è sempre stata più avanti di tutto: "Dopo un incidente come il mio - ha sempre spiegato - la maniera migliore per dimenticarlo era tornare il prima possibile a gareggiare. Quando tornai in pista forse guidavo anche meglio di prima. Ma questo è possibile solo se hai risolto i tuoi problemi al 100%. Io ho superato i miei senza starmi a chiedere di continuo perché fosse accaduto proprio a me".

    p.s. auguri grande campione!
     
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  2. .MS!
     
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    auguri!!
     
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  3. ~ThiS is Manu!
     
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    Auguri! Che dire
     
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2 replies since 2/3/2009, 15:22   161 views
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