SERIE A: GENOA-INTER

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  1. Voglinaro23
     
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    Dopo il tonfo di Coppa Italia con la Samp, Genoa battuto 2-0 con un gol per tempo. Dopo soli due minuti Ibrahimovic va in gol con uno strepitoso pallonetto. Nella ripresa rete di Balotelli, ma la palla sembra non avere superato la linea. Julio Cesar ancora protagonista con parate miracolose
    GENOVA, 7 marzo 2009 - Decima vittoria in trasferta; quarta consecutiva. Questa è l'Inter: implacabile, cinica, schiacciasassi. Nello stesso stadio batte 2-0 il Genoa (guarda la sintesi) tre giorni dopo il tonfo con la Samp. La formazione di Mourinho passa subito con un capolavoro di Ibrahimovic e raddoppia con Balotelli nella ripresa (gol contestato perchè non è chiaro se quando Marco Rossi spazza la palla abbia superato la linea). Tant'è che i nerazzurri infilzano la bandiera sul terreno del Luigi Ferraris e aggiungono una tessera nel puzzle dello scudetto.
    PARTITA A SCACCHI - Gian Piero Gasperini piace a José Mourinho e questa è già un'impresa. Il tecnico portoghese lo considera un grande così come stima il Genoa e il suo gioco. L'allenatore rossoblù parte con il 3-4-3 (poi modificato in 4-3-3), con una variante rispetto alle previsioni della vigilia: Jankovic preferito a Mesto. Mou, invece, mischia le carte. All'orizzonte c'è la sfida delle sfide con il Manchester United all'Old Trafford e rischiare troppo risulterebbe fatale. Così, senza Chivu e Samuel centrali, lancia tra Maicon e Santon, Burdisso e Materazzi. Sulla mediana rinuncia a Muntari, arretra Stankovic e mette Figo alle spalle di Ibrahimovic e Balotelli che, all'ultimo istante, vince il ballottaggio con Adriano.
    PORTENTOSO IBRA - E' un Genoa aggressivo che dopo mezzo minuto entusiasma Marassi con un diagonale di Thiago Motta di poco a lato. E' il pressing ideale per creare grattacapi all'Inter, ma l'approccio mentale alla partita dei nerazzurri è buono e non è un caso se Ibra, lanciato da Stankovic, delizi la platea con un pallonetto beffardo che scavalca il poco attento Rubinho e gonfia la rete. E' passato poco più di un minuto e la rete dello svedese rischia di compromettere l'atteggiamento piscologico dei liguri. Invece la squadra di Gasperini mette insieme i cocci e prova a pungere sulle fasce.
    JULIO CESAR DA PAURA - La truppa di Mourinho ribatte colpo su colpo e gestisce al meglio il possesso palla, dominando a centrocampo. Anche la difesa, così rabberciata, controlla il tridente che incappa in una serata poco convincente. Milito svaria a caccia di tutte le palle, mentre Sculli e Jankovic faticano più del dovuto. Burdisso non sbaglia un colpo, ma la sfortuna si abbatte sul reparto difensivo nerazzurro. Al 15' Materazzi abbandona per un problema al flessore sinistro: entra Cordoba. Non è la muraglia sognata da Mourinho, ma l'Inter può contare su Julio Cesar. Quello che fa al 21' il brasiliano è innaturale. Un vero miracolo sul colpo di testa ravvicinato di Thiago Motta, scacciato dalla porta con la mano destra. Incredibile come l'infortunio che blocca anche Burdisso al 31'. Mou inserisce Muntari e arretra Cambiasso in difesa. Emergenza che l'Inter gestisce al meglio, anche grazie al contributo di Balotelli che lavora meglio in fase di copertura. I primi 45' se ne vanno con il doppio intervento di Julio Cesar prima su Biava, poi Milito, confermando una straordinaria prontezza di riflessi.
    CINISMO LETALE - E' caccia disperata al gol quella del Genoa dal 1' della ripresa. Ma l'Inter è sorniona: non meraviglia, ma rallenta il ritmo e chiude i varchi, sfruttando il contropiede secondo la lezione di Mourinho. I rossoblù si dannano, pressano a lungo, ma non c'è la cattiveria necessaria per abbattere la retroguardia nerazzurra. Gasperini prova a dare più consistenza all'attacco togliendo Jankovic per Palladino. Ma è l'Inter, alla fine, a esaltare il suo cinismo letale, complice la difesa del Genoa. Balotelli penetra in area e colpisce debolmente verso la porta. Sulla palla si avventa Rossi che spazza: difficile capire se la palla abbia varcato la linea, dalle immagini tv sembrerebbe di no. L'ingresso di Olivera per Sculli è tardivo e coincide con l'involuzione del Genoa che subisce l'implacabile strapotere dell'Inter. Restano solo pochi lampi, come l'ennesimo tentativo di Biava che sfiora il palo. Mourinho così può godere sull'ennesima impresa della sua corazzata: tre punti fondamentali per la conquista dello scudetto. E adesso full imersion Manchester.
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    7 marzo 2009 - "È stata una partita non fortunata e storta. Abbiamo avuto la possibilità di far gol con Motta prima che segnassero loro. Ci sono state buone opportunità, ma è chiaro che il gol in apertura ci ha condizionato". È l'analisi di Gian Piero Gasperini dopo la prima sconfitta casalinga del suo Genoa, 0-2 al cospetto dell'Inter. Proprio il gol del raddoppio nerazzurro, firmato nella ripresa da Balotelli, lascia qualche dubbio: era entrato tutto il pallone prima che Rossi riuscisse a rinviarlo? "È stato un gol un po' rocambolesco, che ha chiuso la gara - ammette il tecnico rossoblù -. È difficile valutarlo così l'episodio, potevo solamente osservare". Secondo Gasperini comunque l'Inter "col Manchester dovrà fare una grande partita. "Lo United è una squadra che specie in casa è di levatura eccezionale. Noi - conclude - siamo stati condizionati dal gol subito in avvio, anche se ho visto un'Inter tonica e determinata. Stasera c'erano i presupposti perchè il Genoa facesse una buona gara".

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    7 marzo 2009 - "La mia squadra ha fatto una grande partita. Non parlo della moviola che piace tanto in Italia, la lascio a voi". Josè Mourinho si gode la vittoria per 2-0 che la sua Inter ha ottenuto sul campo del Genoa. I nerazzurri hanno sbloccato il risultato con la rete di Zlatan Ibrahimovic e hanno raddoppiato con il gol di Mario Balotelli: nell'azione del 2-0, però, il pallone non sembra aver varcato completamente la linea di porta. "Non parlo della moviola, parlo solo della mia squadra", dice il tecnico dell'Inter. "Nella partita contro la Sampdoria abbiamo commesso error individuali, oggi abbiamo giocato una gara di qualità. Tutti sono rimasti molto concentrati, soprattutto quando abbiamo perso per infortunio i due difensori centrali", dice Mourinho. "Non ho potuto gestire i cambi come avrei voluto, oltretutto contro un avversario molto difficile da affrontare. Il Genoa non aveva mai perso in casa, un motivo in più per fare i complimenti ai miei giocatori", aggiunge elogiando i rivali di oggi. "Genoa e Fiorentina giocano un gran calcio, mi auguro che una delle due riesca ad arrivare quarta e a qualificarsi per la Champions League", conclude.
     
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13 replies since 7/3/2009, 11:28   338 views
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