News:Diego inguaia l'Udinese 3-1 del Werder ai friulani

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  1. ~}GøLiAs{™
     
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    BREMA (Germania), 9 aprile 2009 - Cosa fanno i musicanti di Brema dei fratelli Grimm? Fanno paura ai briganti, che iniziano a compiere gesti inspiegabili. Ecco, oggi a Brema si è rivista quella storia. Perché è vero, Diego, Pizarro e compagni fanno paura, ma gli errori di Quagliarella davanti alla porta restano inspiegabili. Senza le leziose palombelle del centravanti, che probabilmente ricorderà a lungo questa serata, saremmo qui a raccontare un'altra storia.
    SUBITO UN ERRORE - L'Udinese prova subito a giocare "alla Udinese", e già al 3' Quagliarella si avventa su un lancio alla sua maniera costringendo Wiese a uscire dall'area per respingere di testa: palla a Inler che prova il pallonetto da 50 metri, ma purtroppo lui non si chiama Mascara. Il Werder risponde "alla Werder", con azioni manovrate che ruotano sempre intorno a Diego: più che un trequartista, uno che si inserisce nella nobile tradizione dei "10", che parte dal centrocampo smistando una enorme quantità di palloni, che sforna l'assist, ma anche il recupero quasi difensivo. La difesa friulana sembra però attenta, anche se col passare dei minuti l'Udinese trova sempre più difficoltà a ripartire: complice il terreno scivoloso ma anche una serie di malintesi in fase di costruzione e rifinitura.
    DIEGO A SEGNO - Alla mezzora il primo allarme: c'è un gran tiro di Naldo che colpisce in pieno la traversa. L'Udinese prova a reagire, ma Quagliarella è troppo solo, e fa una gran fatica a tener palla. Così la parola torna a Diego. Il brasiliano si era detto innervosito dalle voci di mercato: e in effetti rischia il giallo (da diffidato) prima rifilando un calcio nel sedere a Pasquale, e poi con un fallo di mano. Ma quando ha la palla buona sulla destra, con la difesa friulana che per la prima volta gli apre un'autostrada, dimostra una calma olimpica prendendosi tutto il tempo per mirare all'angolino del secondo palo e trovarlo senza che Handanovic possa farci nulla. E da lì alla fine del tempo il copione resta lo stesso: l'Udinese stenta a costruire gioco, con D'Agostino tenuto in apprensione da Diego, Asamoah molto arretrato e Inler che pasticcia; e, in attacco, con un Quagliarella troppo poco supportato.
    GLI SPRECHI FRIULANI - Quando si riparte, arriva un nuovo segnale che non è serata. Perché Asamoah trova Quagliarella liberissimo a sinistra appena dentro l'area, ma il tentativo di palombella morbida va fuori di un niente sul secondo palo. Ma a quel punto l'Udinese ci crede: attacca finalmente in forze e fa maturare subito un'altra occasione sull'asse Felipe-Quagliarella. E ancora quest'ultimo concede il bis, con una seconda palombella da ottima posizione sulla sinistra che stavolta viene respinta dal portiere in uscita.
    WERDER SPIETATO - Ma adesso è il Werder a fare l'Udinese, a ripartire veloce e a mandare in bambola i friulani per una manciata di minuti proprio a metà tempo. Prima c'è Diego, che stavolta ha davanti qualcuno (D'Agostino) ma gli fa venire il capogiro e ritrova deliziosamente l'angolino destro; poi è Almeida ad approfittare di un fuorigioco sbagliato e a metterla dentro. 3-0. Il colpo è duro, ma l'Udinese ha ancora voglia e generosità: prima c'è l'ennesima palombella buttata via da Quagliarella, poi due grandi sinistri di D'Agostino con altrettanto grande risposta di Wiese, e infine al 42' il gol in mischia, da pochi passi, del centravanti, che stavolta non poteva proprio sbagliare. Poi l'ultimo arrembaggio, ma è tardi, e a Udine servirà l'impresa.

    fonte gazzetta.it
     
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  2. H0us3!!
     
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    Quagliarella tristo immenso : se non avesse sbagliato il goal di pallonetto all'inizio del seocndo tempo , adesso staremmo a parlare di un altra partita
     
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  3. ariannamistrini
     
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    Io la partita l'ho vista di sfuggita ma devo dire che Quagliarella ha davvero lasciato il segno!
     
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2 replies since 10/4/2009, 00:46   210 views
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