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MaRko_JuventinoDoc.
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LeBron James è il giocatore più forte del mondo, anche se lui sceglie Kobe. Rappresenta l’evoluzione della razza, il cestista perfetto del nuovo millennio, strapotere fisico e tecnico, perfetto gentiluomo fuori dal campo, padre di famiglia e marito modello. Gli manca solo una cosa: il titolo Nba. Probabilmente ancora per poco. Perché questo sembra proprio l’anno del Prescelto e dei Cavs. Lo abbiamo sentito al telefono e glielo abbiamo chiesto.
Signor James, ritiene che questa sia stata la sua miglior stagione?
"A livello individuale direi di sì, soprattutto perché la squadra ha avuto successo e io ho contribuito giocando con grande intensità per tutta la regular season, alzando il mio livello di gioco".
Boston, vostra rivale principale a Est, ha perso Kevin Garnett.
"Sospettavamo da tempo che non sarebbe rientrato per i playoff. Ma restano una squadra molto pericolosa, così come tutte quelle che arrivano alla postseason. Non sottovaluto nessuno. Si riparte tutti da zero".
Un eventuale successo finale la spingerebbe a rinnovare il contratto con Cleveland?
"Sono felice di giocare per i Cavs e non ho mai dato indicazioni di volermene andare, per cui quanto accadrà nei playoff non avrà la minima rilevanza sul fatto che resti o cambi squadra quando scadrà il mio accordo attuale".
Dopo aver dominato la stagione regolare, non è frustrante ripartire daccapo, alla pari con le altre?
"Sappiamo che questo è un altro campionato. Nessuno ci può togliere quanto fatto durante l’anno ma ce lo siamo già messo alle spalle. Ora abbiamo davanti un traguardo ben più importante, vincere il titolo Nba, per cui sarà estremamente facile ritrovare la concentrazione. E’ il momento più bello della stagione, mi sento come un bambino in un negozio di caramelle, non vorrei uscire mai".
I Lakers sono l’unica squadra ad aver vinto sul vostro campo in stagione regolare (l’ultima con Phila conta relativamente, visto che i Cavs hanno fatto riposare tutti i titolari). Spera di rivederli in finale?
"Non importa contro chi giocheremo, basterà esserci, siamo pronti per qualsiasi sfida. E se perderemo avendo dato il massimo e giocato bene, andremo in vacanza comunque soddisfatti. Tutto ciò che possiamo fare è metterci nella miglior condizione possibile per vincere".
Aver perso la finale 2007 (4-0 con San Antonio) è una motivo in più per rifarsi?
"E’ una grande motivazione, essere a un passo e restare a bocca asciutta fa male anche se ci fece capire al tempo stesso quanto ci mancava ancora per essere una squadra da titolo. Sono quello che sono oggi anche per quell’esperienza, che mi ha fatto crescere. Dalle difficoltà e dalle tribolazioni puoi solo imparare".
Tornando ai Lakers, qual è l’impatto di Pau Gasol sui gialloviola?
«Quello di Gasol ai Lakers (l’anno scorso, ndr) credo sia uno degli scambi più importanti nella storia della Nba. Li ha trasformati in squadra da titolo. E’ un bravo, bravissimo giocatore e, se lo affronteremo, sarà una grande sfida fermarlo".
La corsa al titolo di mvp (miglior giocatore della stagione regolare) è ristretta a lei, Bryant e Dwyane Wade. Come la vede?
"Tre grandi stagioni per tre grandi giocatori. Io ho contribuito a portare i Cavs in alto. Il ritorno di Wade ad alti livelli, con Miami che è passata da 15 a 43 vittorie, è stato favoloso. E Kobe è il miglior giocatore al mondo. Credo sia stata una stagione divertente per noi tre e chi ci ha visto giocare".
Quanto ha pesato l’arrivo di Mo Williams?
"Molto, ma allo stesso tempo anche la grande coesione, lo spirito di gruppo, l’unità d’intenti che ci anima dal primo giorno, sono stati fondamentali".
Sta per uscire un documentario su di lei. Di cosa si tratta?
"E’ intitolato 'More than a game' ('Più di un gioco', ndr) e parla di me e dei miei quattro migliori amici, che sin da bambini sognano di vincere un titolo, senza sapere che sarà il basket a legarli per sempre".Attached Image
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LeBron: "Voglio batter Kobe!" |
