Juve, che brividi in coppa

Krasic rimedia: 1-1 in Austria

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    I bianconeri toppano il primo tempo contro il Salisburgo, andando sotto per il gol di Svento, poi nella ripresa pareggiano grazie al serbo, entrato dopo l'intervallo. Ma concedono ancora tanto, e Manninger al 93' salva il risultato. Infortunio per Grygera

    MILANO, 21 ottobre 2010 - Nel freddo di Salisburgo la Juventus mette i brividi. Ai suoi tifosi, con un primo tempo in cui appare intirizzita e tremolante, nonostante gli avversari non siano dei mostri. Poi nella ripresa le basta ingranare una marcia più alta, e inserire Krasic, subito a segno, per pareggiare i conti, dopo la rete di Svento. Finisce 1-1 nella terza uscita di Europa League, che porta il terzo pareggio. I bianconeri restano terzi nel girone, dietro al Manchester City di Mancini, in fuga, e ai modesti polacchi del Lech Poznan, capaci di pareggiare a Torino. Ma almeno il secondo posto, che varrebbe gli ottavi, appare più che alla portata. Il risultato non deve però far dimenticare il passo indietro nel cammino di crescita bianconero, testimoniato dagli otto angoli a tre per il Salisburgo. E dalle tre occasioni concesse agli austriaci pure in una ripresa più tonica, nella quale la squadra di Delneri è stata graziata dall'arbitro, che ha annullato (giustamente, il tocco di Bonucci è involontario) per fuorigioco un gol di Wallner, e da una miracolosa parata di Manninger al 93'.
    turn over limitato — Delneri conferma la difesa titolare, ma tra i pali c'è Manninger, prodotto di casa. A centrocampo i cambi rispetto al campionato invece arrivano: Martinez per Krasic, Sissoko per Felipe Melo, Marchisio centrale e Pepe che lo sostituisce da esterno sinistro, stavolta autentico uomo di fascia. Davanti i cambi sono invece obbligati: Iaquinta è infortunato, Quagliarella in Europa League non può giocare. E quindi coppia Amauri-Del Piero.
    primo tempo da dimenticare — La Juve è molle come un budino. Il centrocampo non funziona, per niente. Le fasce sono un optional non pervenuto, con Martinez in difficoltà anzitutto atletica, e Pepe che fatica a concretizzare la volontà in risultati. In mezzo Sissoko è una diga che perde acqua, e Marchisio non trova collaborazione nell'impostare la manovra. Del Piero ci prova, viene incontro, detta i passaggi, ma Amauri conferma la partitaccia di domenica: è fuori gara, sembra anche fuori condizione. Il Salisburgo - 0 punti in 2 partite di Europa League finora - è modesto, ma attivo. Non sarà una torta Sacher, no, però almeno gli ingredienti sono miscelati bene. E di calorie in campo ne mettono parecchie, i ragazzi di Stevens. Vontenterosi, reattivi. Tirano in porta un paio di volte dalla distanza, Manninger è attento. Ma non può nulla quando al 36' Svento, un mancino, indovina il destro a girare che non ti aspetti sul secondo palo. Grygera è fermo come un palo della luce, nell'occasione, Bonucci arriva in ritardo a raddoppiare la marcatura. 1-0 Salisburgo. La Juve prova a reagire, ma le buone intenzioni non si concretizzano: al termine di un primo tempo da dimenticare i bianconeri hanno tirato in porta una volta: con Del Piero
    rimedia krasic — Il serbo entra al posto di Pepe, dopo l'intervallo. E segna subito. Si fa largo in area con le cattive in area e raccoglie un bel cross di De Ceglie, che novello Re Mida, trasforma in oro. E nel lingotto dell'1-1. La Juve ritrova fiducia, e sfiora il 2-1 con Del Piero, di tacco, imbeccato proprio da Krasic. La Juve non brilla, ma perlomeno ora ha qualche somiglianza con quella delle ultime positive uscite, anche se sembra comunque una foto sbiadita, fatta da lontano, in cui la Vecchia Signora mostra le rughe dell'età.

    sprechi salisburgo — Wallner e Leitgeb hanno la palla del vantaggio austriaco, ma sprecano. Come Krasic, che va via come un treno sulla destra, ma solo davanti al portiere stavolta spara alto. Delneri inserisce un altro titolare, Felipe Melo, per Martinez, altro bocciato di serata. La Juve della ripresa è più sveglia, viva, ma ancora poco brillante e porosa dietro. Perde pure Grygera per infortunio (distorsione al ginocchio destro, rischia un mese di stop, dentro Motta), e suda freddo quando Wallner segna, trovando la difesa sbilanciata. Il fuorigioco fa passare lo spavento, come Manninger nel recupero, quando compie un mezzo miracolo. Finisce 1-1. Per la Juve d'Europa League la vittoria nel girone A resta un tabù.
    Riccardo Pratesi
     
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