Robinho, rispuntano i Blues

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  1. MaRko_JuventinoDoc
     
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    La scarsa vena di Robinho (ancora a secco nel 2009, dopo i 12 gol messi a segno nella prima parte di stagione), la sua condizione fisica più che approssimativa (è stato sostituito in 7 delle ultime 12 partite e domenica contro Fulham (guarda la sintesi) è partito dalla panchina) e la sua “voglia zero” in allenamento (dà l’idea di uno che vorrebbe essere da qualche altra parte, forse su una spiaggia di Rio o meglio ancora a Londra, sponda Chelsea, chiosa il “Daily Mail”) stanno creando qualche malumore di troppo all’interno dello spogliatoio del Manchester City. Stando, infatti, a quanto sostiene il “Sun", i compagni di squadra ne avrebbero fin sopra i capelli dei comportamenti da primadonna del brasiliano e non si preoccuperebbero nemmeno più di nasconderlo.

    STANCHEZZA - Non solo. Anche lo stesso tecnico Mark Hughes non ne potrebbe davvero più della sua stella da 36 milioni di euro (tanto, infatti, è stato pagato l’estate scorsa), sebbene pubblicamente eviti di criticarla per non alimentare ulteriori polemiche e, anzi, ne abbia giustificato l’ultima panchina spiegando che Robinho “doveva riposare”. Ma come è possibile, si legge ancora nel velenoso commento del “Daily Mail” che non ha affatto condiviso la scelta dell’allenatore, che un giocatore di 25 anni che deve pensare solo ad allenarsi e a giocare e che guadagna quasi 180.000 euro a settimana si lamenti di essere stanco e di aver bisogno di una pausa? Vero, nessuno può reggere a ritmi elevati per sette mesi di fila, ma Robinho non è esattamente un combattente – rileva ancora il giornale – e, soprattutto, non è certo uno disposto al sacrificio, a differenza di tanti altri suoi compagni.

    ELANO - Di certo, dopo la sua bruciante partenza a suon di reti, l’astinenza di questi primi mesi del 2009 sta diventando a dir poco preoccupante per la squadra ma anche deficitaria per le casse del club, visto che, conti alla mano, finora Robinho è costato la bellezza di oltre 3,3 milioni di euro a gol. A dare maggiormente fastidio agli altri giocatori sarebbe poi il comportamento totalmente menefreghista di Robinho sia in campo che fuori, come dimostra il suo rifiuto ad indossare la divisa del club anche in occasioni ufficiali (vedi giovedì scorso ad Amburgo in Coppa Uefa), andandosene in giro con la camicia fuori dai pantaloni e in scarpe da ginnastica e contagiando con questo look trasandato anche il connazionale Elano.

    SCEICCHI - E proprio un’immagine dei due brasiliani che si parlano all’orecchio alle spalle di Hughes domenica scorsa in panchina, mentre attorno i fan urlano la loro rabbia contro la squadra e il tecnico per la sconfitta, è diventata il simbolo del totale disinteresse di Robinho per la causa City, alimentando così le voci che vorrebbero il club pronto alla cessione (e nel pacchetto potrebbe finirci anche Elano) nel caso in cui arrivasse un’offerta decente. Ma nemmeno Hughes può dormire sonni tranquilli e la massiccia delegazione araba inviata appositamente dallo sceicco Mansour bin Zayed Al Nahyan in occasione del ritorno di giovedì di Coppa Uefa contro l’Amburgo (all’andata finì 3 a 1 per i tedeschi) sta ad indicare che ormai la pazienza è finita e che la panchina di Hughes non è stata mai così in bilico come adesso.
     
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0 replies since 14/4/2009, 14:04   75 views
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