News: Berlusconi:"Il post-Ancelotti con un emergente"

"Dopo Ancelotti un emergente"



Berlusconi: "A fine anno parleremo"

Ancelotti è "uno di famiglia", ma se "decidesse di andare via punteremo su un giovane emergente". Silvio Berlusconi tenta un riavvicinamento con il tecnico, ma continua a non escludere una sua partenza a fine stagione. Il premier, in tal senso, non si sbilancia. Parla di rapporto di grande affetto, ma chiarisce che "al termine della stagione ci metteremo seduti intorno a un tavolo e troveremo la soluzione migliore per lui e per il Milan".


Nessuno strappo reale, insomma, ma nemmeno alcun obbligo di continuare insieme. Ogni scelta fa parte delle possibilità. E per ogni scelta c'è un futuro nuovo da immaginarsi. Quello di Ancelotti, che ha comunque smentito "seccamente" la dichiarazione "dei santi" ("Mai detto che non rimarrei a dispetto dei santi", è più o meno il succo del comunicato ufficiale del tecnico), potrebbe essere a Milano come a Londra o, in ultima istanza, a Madrid. Quello dei rossoneri, assicura invece Berlusconi, sarebbe eventualmente affidato a un giovanotto di belle speranze.

Perché, spiega il numero uno del Milan, "ormai ce ne sono molti con le spalle larghe pronti per guidare una grande squadra". Il che, manco a dirlo, riporta alla ribalta il toto-allenatore: Allegri? Van Basten? (che è a Milano, ndr) Spalletti? Tutti in lista, tutti possibili. Ma solo se Ancelotti decidesse di andare via.

E Ronaldinho, invece? Il pomo della discordia, a sentire Berlusconi, non si tocca. Perché sulla questione il patron rossonero è sibillino: "E' comunque stato un investimento giusto". Capito Ancelotti?